(ANSA) – QUITO, 07 APR – L’Alto rappresentante dell’Unione europea, Josep Borrell, ha condannato la "violazione" dell’ambasciata messicana a Quito e ha rivolto "un appello per il rispetto del diritto diplomatico internazionale". Dalle Nazioni Unite agli Stati Uniti, dall’Europa all’America Latina, è unanime la condanna del raid dell’Ecuador all’ambasciata del Messico a Quito per l’arresto dell’ex vicepresidente ecuadoriano, Jorge Glas. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, attraverso il suo portavoce, ha fatto sapere di essere "allarmato" per il blitz, sottolineando l’importanza dell’inviolabilità delle ambasciate. I governi di tutto lo spettro politico dell’America Latina – tra cui Brasile e Colombia a sinistra, Argentina e Uruguay a destra – hanno criticato l’irruzione. Il governo brasiliano ha definito la mossa dell’Ecuador come una "chiara violazione della Convenzione americana sull’asilo e della Convenzione di Vienna, che stabilisce che i locali di una missione diplomatica sono inviolabili", aggiungendo che quanto avvenuto "costituisce un grave precedente". L’esecutivo di Javier Milei ha tra l’altro ricordato che l’Argentina di recente ha concesso lo status dell’asilo nella sua ambasciata a Caracas "a sei leader politici venezuelani ed è in attesa del rilascio del relativo lasciapassare". Il presidente colombiano, Gustavo Petro, dal suo profilo X ha insistito affinché "l’America Latina e i Caraibi, a prescindere dalle costruzioni sociali e politiche di ciascun Paese, mantengano vivi i precetti del diritto internazionale in mezzo alla barbarie che avanza nel mondo", mentre il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller, ha incoraggiato "i due Paesi a risolvere le loro controversie secondo le norme internazionali". E mentre il Nicaragua ha annunciato la rottura delle relazioni diplomatiche con l’Ecuador come conseguenza del blitz, l’Organizzazione degli Stati Americani ha lanciato un appello al dialogo, aggiungendo che sarà convocata una sessione del Consiglio permanente dell’organismo per discutere della necessità di "un rigoroso rispetto dei trattati internazionali, inclusi quelli che garantiscono il diritto di asilo". (ANSA).