(ANSA) – ROMA, 05 APR – Nella pratica "dell’utero in affitto ci sono diverse figure nella contrattualizzazione: la donatrice di gameti, l’eventuale partner della madre surrogata, il centro di fecondazione assistita in cui si esegue il concepimento in vitreo, la biobanca che fornirà gli ovociti, lo studio legale che seguirà le pratiche medico giuridiche, dalla stipula del contratto alla cittadinanza del nascituro, ed infine l’agenzia che organizza il tutto, compresi gli eventuali contatti tra le diverse figure coinvolte, i viaggi ed i soggiorni. Quindi è evidente che si tratta di un vero e proprio sistema commerciale che richiede una organizzazione complessa e rodata che implica necessariamente costi notevoli". Lo ha detto la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella nel suo intervento alla Conferenza Internazionale per l’abolizione universale della surrogazione di maternità, ospitata nella sede dell’università Lumsa di Roma. "Si tratta di procedure e protocolli medici – ha aggiunto la ministra – insieme all’impegno di diversi professionisti specializzati che evidentemente devono essere pagati per il loro lavoro. Per questo quando si parla di surroga altruistica, cercando di distinguerla da quella commerciale, deve essere chiaro che l’unica persona che può non essere pagata paradossalmente, o magari essere pagata attraverso un rimborso, può essere proprio la madre surrogata. La gratuità dell’intera operazione è impensabile perchè il resto del sistema non può funzionare se non è pagamento. Quindi quando parliamo di Gpa, Gestazione per altri, in realtà parliamo di una contraddizione in termini". (ANSA).