(ANSA) – BOLOGNA, 04 APR – Prendersi cura di sé anche in carcere, nonostante il sovraffollamento e le tante difficoltà. Quello che si pone il progetto ‘I cosmetici di Eva e Caino’, presentato in Comune a Bologna, è un obiettivo non facile da raggiungere. Per farlo Roberto Macchia e Roberto stamane, dell’associazione Astra Social e Roberto Morgantini, fondatore delle Cucine popolari, si sono fatti capofila di una raccolta e donazione di prodotti dedicati all’igiene personale e alla cura di sé destinati alle detenute e al personale penitenziario della sezione femminile del carcere della Dozza, dell’Istituto penale per i minorenni di Bologna e della sezione femminile del carcere della Giudecca a Venezia. Si tratta di cosmetici etici, ecologici e solidali. "II progetto promuove una transizione eco-sociale nella dimensione relazionale tra custodi e custoditi – spiegano i promotori – l’intento è di sostituire allo storico conflitto" tra detenuti e guardie carcerarie "una via di ricerca verso un’esistenza dignitosa sia per chi deve espiare una pena sia per chi opera nel sistema penitenziario". "È un progetto molto interessante che prevede la donazione di cosmetici nella sezione femminile del carcere della Dozza" che è "un presupposto per porre il tema della salute e della cura di sé all’interno delle carceri", spiega l’assessore comunale al Welfare e alla Salute, Luca Rizzo Nervo. Le carceri sono "luoghi complessi, spesso sovraffollati" e questo rischia di compromettere anche il processo di rieducazione dei detenuti. Il Comune di Bologna tiene a valorizzare progetti come questo che riguardano sia la Dozza sia l’istituto penale minorile che devono essere sempre di più "luoghi non dimenticati ma vissuti", conclude Rizzo Nervo. (ANSA).