“Gli operatori del Luna Park di Como augurano a tutti voi una felice Pasqua con la speranza di tornare a farvi divertire il prossimo anno”. Con un post sui social e una lettera aperta alla città i giostrai tornano a farsi sentire a poche ore dalla Pasqua. La prima dopo decenni senza le attrazioni nella piana di Muggiò.
La battaglia contro la chiusura del Luna Park decisa oltre un anno fa dall’attuale amministrazione del Comune di Como si è chiusa con un nulla di fatto. I giostrai hanno presentato un ricorso al Tar e poi al Consiglio di Stato senza ottenere l’esito sperato. Poi la protesta in consiglio comunale e infine il corteo con i camion che ha bloccato la città. Il sindaco Alessandro Rapinese con la sua giunta non ha fatto alcuna retromarcia e quella del 2024 a Como sarà una Pasqua senza il Luna Park.
“Cari cittadini e cittadine di Como, come ormai ampiamente noto, per queste vacanze pasquali non saremo in città a farvi compagnia e ad allietare le vostre feste. Dopo centodue anni il tradizionale Luna Park di Como non potrà essere allestito. Noi resteremo senza lavoro, per la prima volta nella storia, non siamo stati accolti, nonostante le nostre ragioni le ripetute insistenze e le nostre azioni legali – scrivono i giostrai – Siamo estremamente rammaricati per come è andata a finire e sentiamo l’esigenza di far conoscere a voi il nostro stato d’animo. Como è sempre stata per noi una location di prestigio, che leghiamo a ricordi piacevoli e a giornate sempre belle e intense. Tutto questo, nel 2024, ci è stato negato per precisa, univoca e completa responsabilità del vostro sindaco”.
“Siamo dispiaciuti di non poter condividere con voi altri momenti di gioia, che la città avrebbe indubbiamente meritato – aggiungono i giostrai – Ci teniamo a ringraziare, di tutto cuore, tutte quelle persone che hanno battagliato con noi, che ci hanno mostrato solidarietà. Non ci dimenticheremo di questo appoggio. Restiamo convinti che la decisione del sindaco Rapinese abbia tolto più che dato alla città di Como. C’è a chi la città piace così. Benissimo. A noi no. E con la consapevolezza che gli amministratori passano, ma l’affetto e le tradizioni rimangono, ci auguriamo di rivederci e di riabbracciarci presto”.