(ANSA) – ROMA, 28 MAR – "Il mondo nuovo è basato sul digitale e vorremmo che fosse migliore. Non può essere lasciato agli uomini di essere gli unici protagonisti del digitale e si è visto che gli uomini falliscono spesso, se no non farebbero le guerre". È l’appello lanciato alle ragazze dalla professoressa Tiziana Catarci, direttrice del Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale A.Ruberti della Sapienza di Roma, all’evento del ciclo MoltoDonna dedicato a ‘Rovesciare gli stereotipi’, oggi in diretta dallo studio Tv de Il Messaggero e in streaming sui siti internet di tutte le testate del Gruppo Caltagirone Editore (ilgazzettino.it, ilmattino.it, corriereadriatico.it e quotidianodipuglia.it). Anche da Bianca De Teffè Erb, Director Data & Al Ethics Leader Deloitte, protagonista con Cavatorta del panel ‘Women in data science’, viene un invito alle ragazze. "Seguite le proprie passioni che possano essere Stem o di natura filo umanistica perché a un certo punto incontrerete la tecnologia lungo il vostro percorso e potrebbe essere uno strumento con cui potete maggiormente esprimere la vostra creatività. Non bloccatevi mai nel timore e insicurezza di non sapere. La bellezza di questa materia è che non c’è nessuno che sia esperto. Siamo in un momento di transizione". Il webinar, moderato da Alvaro Moretti, vicedirettore de Il Messaggero e Alessandra Spinelli, giornalista de Il Messaggero, è stato aperto dagli interventi di Laura Cavatorta, membro dei CdA di Inwit, Unieuro e Snam, e Anita Falcetta, Fondatrice di Women of Change Italia per il Panel Women at Work, e anche da loro è stato lanciato un appello. "Ripartire dal dialogo generazionale è la chiave. L’appello che mi sento di lanciare alle giovani ragazze universitarie o studentesse dei gradi inferiori è che abbiamo la possibilità di posizionarci in segmenti di mercato ad alto rendimento come quelli che riguardano l’innovation technology, l’IA. Perché non ci sono donne specializzate in ingegneria robotica? Per quale motivo le donne non concorrono a quelle posizioni che potrebbero essere in grado di garantire loro un reddito elevato? Non poniamo chiavistelli al nostro cervello. Noi possiamo arrivare ovunque senza alcuna barriera. Dobbiamo scardinare il gap culturale che ci tiene bloccate", ha detto Falcetta. "I diritti non sono mai da dare per scontati. Mi ha colpito favorevolmente che la Francia abbia messo in Costituzione la libertà di accedere all’interruzione di gravidanza. Abbiamo una serie di rilevatori che ci dicono che il problema del gender gap c’è ed è ancora bello marcato", ha sottolineato Cavatorta. "Vogliamo provare a mettere in Costituzione il diritto alla parità di genere come diritto costituzionale?", ha proposto Spinelli. (ANSA).