(ANSA) – NUORO, 26 MAR – L’8 febbraio del 2019, in occasione della clamorosa manifestazione di protesta per il basso prezzo del latte in Sardegna, bloccarono con i bidoni la strada statale 131 Dcn, vicino a Siniscola. Oggi 26 pastori, a processo con l’accusa di blocco stradale, sono stati assolti perché "il fatto non è previsto dalla legge come reato" e perché "quei bidoni del latte non erano altro che delle propaggini dei loro corpi, e non oggetti che i pastori esposero quale simbolo evocativo della loro protesta". Queste le motivazioni della sentenza della giudice monocratica del tribunale di Nuoro, Claudia Falchi Delitala, secondo la quale la manifestazione, seppur non avallata dal punto di vista formale, aveva l’appoggio delle istituzioni, a cominciare dai sindaci ma anche di diversi ministri, che si unirono ai cortei di protesta dei pastori sardi. La giudice ha accolto le richieste del pool difensivo dei 26 imputati, Margherita Baragliu, Mario Silvestro Pittalis, Francesco Lai, Antonello Cao, Rinaldo Lai, Marcella Cabras e Adriano Sollai, che si sono battuti per "l’assoluzione piena nel merito perché il fatto non sussiste" e in subordine per il proscioglimento. I legali hanno sempre sostenuto che la questione del blocco stradale è una questione di rilevanza amministrativa e non penale. Il proscioglimento per tutti era stato sollecitato anche dalla pm Francesca Pala. Nella sentenza viene sottolineato che la manifestazione, "al di là del mancato rispetto di qualche formalismo burocratico, è stata ritenuta sostanzialmente giusta dalle autorità che hanno appoggiato la protesta". "La larga maggioranza dell’opinione pubblica – scrive la giudice – ha solidarizzato coi pastori, condividendone le rivendicazioni, poiché il dramma della oggettiva anti economicità dei prezzi di vendita del latte aveva messo in ginocchio un settore nevralgico dell’economia dell’isola, esponendo al rischio di povertà una moltitudine di famiglie". (ANSA).