(ANSA) – GENOVA, 25 MAR – "In Anas per ispezionare i viadotti gemelli del Morandi sono state usate le riflettometriche, ma anche le endoscopie, le prove di carico e di rilascio". Lo ha detto Paolo Mannella, ingegnere di Anas in forze alla Direzione Operation e Coordinamento Territoriale. Mannella era stato già sentito nelle scorse udienze del processo per il crollo del viadotto Polcevera (14 agosto 2018, 43 vittime) ma il collegio ha chiesto al dirigente di scrivere una sorta di relazione sulle ispezioni sui viadotti progettati da Morandi. In aula ha parlato del ponte della Magliana, a Roma, e del Carpineto, in Basilicata. E ha spiegato che appunto si eseguivano tutte le prove, non solo le riflettometriche e che i punti "più importanti che venivano esaminati erano le antenne, e cioè le sommità del ponte a cui sono collegati gli stralli, e la parte inferiore. In particolare le antenne sono la parte più critica perché complicate da realizzare e dunque è proprio lì che potrebbero esserci problemi di intasamento di ferro e calcestruzzo che non passa". E’ anche vero, ha aggiunto Mannella, "che dopo il 2018 sono aumentati i fondi per i controlli e ci sono state linee guida più stringenti". I legali di alcuni difensori però lo hanno incalzato sulla presenza o meno dei report trimestrali. "Sono nel settore delle manutenzioni dal 2015, non saprei rispondere". Per gli avvocati, invece, anche per quei ponti non c’erano le trimestrali. (ANSA).