La Settimana Santa ha inizio con la Domenica delle Palme della Passione del Signore. Oggi, domenica 24 marzo, il Vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, ha presieduto a Como il solenne pontificale nella Domenica delle Palme. La celebrazione è stata trasmessa in diretta su Etv. Nella Basilica di San Fedele, benedizione dei rami di ulivo e di palma, commemorazione dell’ingresso del Signore a Gerusalemme e processione verso la Cattedrale attraverso le vie della città. In Cattedrale è stata celebrata la Santa Messa Pontificale.
“Con questa celebrazione siamo introdotti nella settimana di passione, morte e risurrezione del Signore Gesù. Abbiamo iniziato questo sacro rito facendo memoria dell’ingresso regale di Gesù in Gerusalemme, la città di Davide, nella sua qualità di Figlio di Davide”, ha detto il cardinale Cantoni nell’omelia.
“Lungo il cammino che dalla basilica di San Fedele ci ha condotto alle soglie della cattedrale, con i nostri canti abbiamo ricordato la gioia degli abitanti di Gerusalemme, gli stessi che chiederanno la morte di Gesù, sobillata dalle autorità religiose della città – ha spiegato inoltre Cantoni – È bene domandarci con quale animo abbiamo acclamato Gesù, mite e umile di cuore. Quali disposizioni interiori noi abbiamo manifestato con il nostro canto. Non si è trattato, infatti, di una sola rievocazione storica e nemmeno per una semplice esibizione per i turisti, che hanno assistito, secondo i casi, con stupore e ammirazione, o con una certa perplessità, a questa nostra pubblica attestazione di fede e di amore. La nostra partecipazione è frutto di un coinvolgimento ben più profondo. Abbiamo accompagnato il Signore con l’animo grato di chi sa che Gesù entra a Gerusalemme con il desiderio di donare sé stesso fino in fondo, a prezzo della vita. Ne consegue che unirsi al cammino del Signore si traduce per ciascuno di noi nel desiderio sincero di seguirlo, confermando per noi stessi la stessa scelta con cui Egli ha vissuto, ossia con l’intenzione di donarla”.
Poi il cardinale ha concluso: “Seguire Gesù significa per noi condividere il suo stesso progetto di esistenza “vivendo non più per noi stessi, a difesa e a promozione di noi stessi, ma per Lui e come Lui, che ci ha amato e ha dato tutto sé stesso per noi. Gesù è il messia che porta sulla croce i nostri pesi”.