Intelligenza artificiale. L’Europa pone dei paletti nell’utilizzo in diversi ambiti. Vietati i sistemi di riconoscimento delle emozioni sul luogo di lavoro o a scuola, limitato il riconoscimento biometrico, obbligo di citare le fonti a tutela del copyright. L’Ai Act, il regolamento sull’intelligenza artificiale, ha avuto il via libera al Parlamento europeo.
“È la prima legge al mondo sull’intelligenza artificiale, è un grande traguardo” è il commento di Brando Benifei, relatore del regolamento e capodelegazione del PD al Parlamento Europeo. Presente a Como per l’incontro “L’Europa e la sfida dell’intelligenza artificiale” ha spiegato a Etv quali sono gli obiettivi delle nuove norme.
“Dobbiamo fare in modo che le persone e i loro dati siano tutelati – ha spiegato – questo regolamento punta anche alla trasparenza, così da contrastare il deepfake. Ci sono quindi molti ambiti in cui mettere delle regole, perché dobbiamo fare in modo che questo strumento di innovazione sia per tutti e a favore di tutti. Questo è il vero obiettivo del regolamento, che prevede anche che i cittadini possano rivolgersi alle autorità competenti in caso di abusi”.
“Tra le prossime sfide – ha detto Benifei – una maggiore politica comune europea sull’intelligenza artificiale così da poter competere con le grandi potenze come Cina e Stati Uniti”.