(ANSA) – SANSEPOLCRO (AREZZO), 21 MAR – Ha fatto ritorno a Sansepolcro (Arezzo) la pala della Deposizione di Cristo, capolavoro cinquecentesco di Rosso Fiorentino, che aveva lasciato sette anni fa il capoluogo valtiberino per essere sottoposto a un importante restauro divenuto ormai improrogabile, affidato all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Il progetto per il restauro della tavola di Rosso Fiorentino nasce in occasione della grande mostra ‘Pontormo e Rosso Fiorentino. Divergenti vie della ‘maniera’ ospitata nel 2014 a Palazzo Strozzi a Firenze. In quell’occasione la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro con la soprintendenza di Siena, Grosseto e Arezzo avevano evidenziato "la grande sofferenza della pellicola pittorica", dovuta "ai numerosissimi sollevamenti diffusi sull’intera superficie, causati dall’estrema rigidità del supporto ligneo dovuta a un precedente intervento di restauro, avvenuto probabilmente tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800 dopo il terremoto" che aveva colpito Sansepolcro nel 1789. A seguito del sisma furono aggiunte cinque traverse in legno di pioppo avvitate sul supporto, che hanno poi ostacolato i naturali movimenti del legno, con ripercussioni sul fronte del dipinto creando i sollevamenti. "Il complesso intervento di restauro ha permesso di restituire la completa leggibilità a un testo fondamentale nello svolgimento della pittura della prima Maniera italiana – spiega Sandra Rossi, direttore del settore di restauro dei dipinti mobili dell’Opificio". Il restauro ha anche svelato dettagli come la presenza di una piccola margherita in primo piano, "da tempo non più visibili a causa delle precarie condizioni di conservazione della pellicola pittorica". "È un momento di grande soddisfazione", il commento di monsignor Andrea Migliavacca, vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro: "Questo dipinto presentandoci proprio la deposizione di Cristo è un grande invito a riscoprire la bellezza dell’arte nella nostra Diocesi e insieme a viverla come proposta di meditazione". (ANSA).