(ANSA) – ROMA, 20 MAR – "Per quanto ancora potremo celebrare la Giornata Mondiale dedicata all’inclusione sociale delle persone con sindrome di Down, visto che stiamo selettivamente eliminando queste persone con i test prenatali e l’aborto eugenetico, impedendo loro di venire alla luce e realizzare la loro umanità? Sono troppi i Paesi che promuovono l’aborto selettivo per raggiungere l’osceno obiettivo di diventare ‘Down-Free’. In Islanda il 100% delle gravidanze in cui emerge la Trisomia 21 terminano con la soppressione del figlio. Anche in Italia questa diagnosi significa troppo spesso un’automatica condanna a morte per aborto. Questo genocidio deve avere fine". Lo afferma, in una nota, Maria Rachele Ruiu, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus, in occasione della Giornata Mondiale della Sindrome di Down annunciando che a Roma tre grandi camion-vela mostrano un bimbo con sindrome di Down che si chiede: "Ma dove sono finiti tutti gli altri?" e il messaggio: #OgniVitaVale. "Per una una piena inclusione sociale, progetti di vita concreti e integrazione scolastica e lavorativa, chiediamo – aggiunge – a istituzioni, associazioni e alla ricerca scientifica di promuovere strumenti e informazioni che aiutino le mamme e i papà a superare le comprensibili paure che porta la notizia di una gravidanza con Trisomia 21, senza essere indotti a scartare il loro figlio". (ANSA).