(ANSA) – ROMA, 20 MAR – Gli stereotipi? Sono come un film horror: fanno paura e spesso traggono in inganno. E’ la trama dello spot che l’Associazione Italiana Persone Down (Aipd) lancia in vista della Giornata mondiale della Sindrome di Down del 21 marzo. In pochi minuti, una piccola storia che, con il linguaggio del film horror, dimostra quanto la realtà possa essere diversa da ciò che sembra, deformata dalla lente del pregiudizio. Perché una persona con sindrome di Down spesso può e vuole diventare una risorsa sociale, capace di rispondere a un bisogno. Per esempio, capace di accudire, di prendersi cura addirittura di un bebè. E’ questa capacità che lo spot vuole mostrare: una capacità di cui la società pare non rendersi conto. "Come associazione, sappiamo quanto questo sia profondamente falso e ingiusto: gli uomini e le donne con sindrome di Down possono, devono e vogliono diventare indipendenti e trovano gratificazione e soddisfazione nel rendersi utili agli altri – afferma il presidente nazionale di Aidp Gianfranco Salbini – È nostro compito metterli nelle condizioni di poterlo fare, sostenendoli attraverso percorsi di educazione all’autonomia, alla vita indipendente, alla vita sentimentale. E dando loro fiducia, perché possano dimostrare ciò di cui sono capaci". Nello spot di Aipd recita Moira Oliverio, alla sua seconda esperienza davanti alla cinepresa. La giovane donna con sindrome di Down era infatti già presente nel docufilm di Christian Angeli "Come una vera coppia", accanto al fidanzato Emanuele Raffaelli. Una storia vera, in quel caso: la loro storia d’amore, che il regista aveva ascoltato e raccontato insieme a quella di altre quattro coppie con sindrome di Down. In questo caso, invece, Moira veste i panni di una premurosa vicina di casa, che si rivela un prezioso aiuto nel momento del bisogno. (ANSA).