(ANSA) – TRIESTE, 19 MAR – Come si può scoprire che cosa c’è dentro una scatola sigillata che non si può aprire? Ha senso cercare di sviluppare soluzioni scientifiche che ci permettano di creare colonie su Marte o di vivere per sempre? I ragazzi di una prima media di Trieste domani si cimenteranno con queste e altre domande all’università Sissa, Scuola internazionale superiore di studi avanzati, in occasione della prima giornata nazionale dell’ Università, un evento promosso dalla Conferenza dei Rettori Italiani (Crui). "Università svelate" è il nome indicato per la rassegna a cui hanno aderito circa 70 atenei in tutta Italia. La Sissa ha scelto di celebrare la giornata proponendo un’edizione speciale di ‘Sissa for Schools’, il programma di visite dedicate alle scuole del Sissa Medialab che da più di 10 anni ogni giovedì porta centinaia di bambini e ragazzi di elementari, medie e superiori a visitare l’Università per mostrare loro che cosa vuol dire fare ricerca scientifica. Domani i ragazzi inizieranno la giornata cercando di scoprire quale oggetto è contenuto in una scatola sigillata: formuleranno ipotesi e si confronteranno in gruppi su quali esperimenti potrebbero intraprendere per confermarle. Un’attività che simula il modo in cui operano gli scienziati e che introdurrà il seminario interattivo "Ma cosa abbiamo in testa?", in cui Marco Zanon, tecnico di laboratorio che assiste i gruppi di neuroscienze cognitive della Sissa spiegherà come la risonanza magnetica permette di studiare il nostro cervello, anch’esso contenuto in una ‘scatola’ che non si può aprire. Seguirà poi un dibattito per riflettere sul rapporto tra scienza e società in cui i ragazzi ragioneranno sulla portata di alcuni filoni di ricerca realmente esistenti come ad esempio, appunto, i tentativi di colonizzazione di Marte oppure il contrasto all’invecchiamento. Sarà chiesto agli studenti di prendere posizione rispetto alla domanda: è desiderabile per la società ottenere i frutti di questo tipo di ricerche? (ANSA).