(ANSA) – PORT AU PRINCE, 19 MAR – Dall’8 al 14 marzo, quasi 17.000 persone hanno abbandonato Port au Prince, capitale di Haiti, a causa della violenza persistente e di un aumento degli attacchi armati. Partendo dal dato concreto dell’avvio, a partire dal 29 febbraio, di nuove operazioni dei gruppi criminali agli ordini di Jimmy Chérizier con l’obiettivo di costringere alle dimissioni il primo ninistro Ariel Henry, l’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim) ha avviato un monitoraggio sul terreno a partire dai terminal degli autobus della capitale haitiana. Questa attività, ha reso noto l’organizzazione attraverso il suo account X (@IOMHaiti), ha permesso di osservare dall’8 al 14 marzo i movimenti di 16.947 persone in uscita dall’area metropolitana di Port au Prince. La maggior parte (60%) ha utilizzato mezzi di trasporto diretti verso i dipartimenti del Grand Sud (Grande’Anse, Sud, Nippes e Sud-Est). "Va notato – sottolinea l’Oim – che questa regione ospita già più di 116.000 persone che, in grande maggioranza, sono fuggite dalla capitale negli ultimi mesi". Dalle interviste individuali è emerso che l’83% delle persone se ne sono andate a causa della violenza e dell’insicurezza. Il 76% era già sfollato interno prima di lasciare Port au Prince,. E se il 96% ha chiarito che intende restare nelle province periferiche di Haiti, il 3% pensa di partire per la Repubblica Dominicana e meno dell’1% di recarsi negli Stati Uniti e in Brasile. (ANSA).