Chiusura asili nidi di Como, l’intera opposizione di Palazzo Cernezzi chiede una seduta aperta di consiglio comunale. Tema da discutere: il servizio nidi in città, alla luce dei provvedimenti adottati dalla giunta comasca con la chiusura di due strutture – il nido di via Passeri e quello di via Bellinzona a Monte Olimpino – a partire dai prossimi anni.
Nella richiesta a firma delle minoranze – sia di centrodestra sia di centrosinistra – inviata al presidente del consiglio comunale di Como, Fulvio Anzaldo si legge: la convocazione di una seduta aperta del consiglio comunale avente per oggetto il servizio asili nido, alla quale invitare a intervenire tutti i soggetti che possano portare un loro contributo di opinioni, di conoscenze, di sostegno e illustrare al consiglio gli orientamenti degli enti e delle parti sociali rappresentate”. La richiesta – come detto – è stata depositata nelle scorse ore in Comune e firmata da tutti i consiglieri di minoranza.
La questione asili nido è diventata negli ultimi giorni terreno di battaglia tra opposizione e la giunta cittadina che difende il provvedimento adottato. Lo stesso sindaco Alessandro Rapinese spiegando il piano di razionalizzazione delle scuole comasche ha sottolineato che pur chiudendo due sedi i posti complessivamente aumenteranno, previste inoltre delle convenzioni con strutture private a cui le famiglie potranno accedere senza pagare di più.
A non arrendersi sono anche le famiglie. Un gruppo di oltre 300 cittadini a sostegno degli asili nido. Genitori, ma non solo, che si schierano contro le annunciate chiusure. Il nascente comitato “Como a misura di famiglia” ha annunciato – con una lettera aperta – tre nuove iniziative: un’assemblea pubblica, una petizione e un ulteriore flash mob, dopo quello andato in scena ieri nel giardino di via Passeri e dopo la protesta in consiglio comunale.