(ANSA) – ROMA, 16 MAR – "Una motovedetta della guardia costiera libica ha cercato di impedire alla Geo Barents di soccorrere un barcone in difficoltà con oltre 100 persone a bordo. In acque internazionali. Dopo 2 ore di negoziazioni siamo riusciti a portare in salvo le persone. Ma alcune famiglie sono rimaste separate per ore. Con scene di panico tra chi era rimasto nell’imbarcazione in difficoltà e chi era già in salvo a bordo della Geo Barents". Lo fa sapere Medici senza frontiere. Sull’imbarcazione, ha spiegato Fulvia Conte, responsabile dei soccorsi a bordo della Geo Barents, "c’erano oltre 150 persone in pericolo. Mentre avevamo già trasportato sulla nostra nave una dozzina di persone ed uno dei nostri rhibs (i gommoni in dotazione alla nave, ndr) era pieno di naufraghi, un pattugliatore libico è arrivato ed ha iniziato manovre molto pericolose impedendoci di completare l’operazione. I libici – ha continuato – hanno inseguito il rhib ed hanno provato a salirci sopra. Per oltre due ore abbiamo avuto famiglie divise con gente nel panico ed una situazione molto pericolosa". "Noi – ha sottolineato Conte – abbiamo detto ai libici che in acque internazionali ogni capitano è obbligato a dare assistenza alle persone in difficoltà ed è quello che abbiamo fatto quando abbiamo visto l’imbarcazione ed abbiamo iniziato l’intervento con nessuna motovedetta intorno. Dopo oltre due ore di negoziazione i libici hanno lasciato l’area minacciandoci di conseguenze future e siamo riusciti ad imbarcare tutti. Ma questa situazione è inaccettabile". (ANSA).