(ANSA) – BOLOGNA, 15 MAR – Le abbondanti piogge e nevicate di fine febbraio e inizio marzo "salvano" la portata del Po che fa registrare una disponibilità d’acqua "più che buona" tanto da far prevalere "ottimismo per l’anno in corso" e scongiurare gravi scenari di siccità. È il bilancio dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po. Un orizzonte tutt’altro che scontato considerando l’inizio dell’inverno, caratterizzato invece da molto caldo e con piogge scarse. Il Nord-Ovest, l’area del distretto che aveva registrato durante l’inverno gli accumuli precipitativi più bassi, in pochi giorni ha registrato precipitazioni consistenti, talvolta eccezionali per il periodo. Sulle Alpi, per molti giorni, la neve è tornata a cadere copiosa: molte le località alpine oltre i 1300-1500 metri da accumuli pressocché assenti hanno oggi un manto nevoso superiore ai 100-150 centimetri. Sulle aree pianeggianti e collinari del distretto, ma anche sull’Appennino fino a 1200-1400 metri, si sono registrate precipitazioni abbondanti tipicamente autunnali. "Per tutto l’inverno in ogni caso lo stato delle riserve idriche non è mai stato critico, nonostante le alte temperature e le scarse precipitazioni avessero fatto accendere i campanelli di allerta degli addetti ai lavori per la gestione della risorsa idrica – ha commentato il dirigente responsabile dell’Osservatorio sugli utilizzi idrici dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, Francesco Tornatore – Fortunatamente gli eventi precipitativi verificatisi hanno incrementato la disponibilità idrica al punto da portare il distretto a una situazione tale da far presagire un’estate senza problemi di disponibilità idrica". Considerando i volumi d’acqua stoccati nei Grandi Laghi, disponibili per le future regolazioni, i volumi d’acqua immagazzinati nel manto nevoso presente e i volumi immagazzinati nei primi 60 centimetri di suolo, la disponibilità complessiva di risorsa idrica stoccata nel distretto è compresa tra 8 e 9 miliardi di metri cubi (senza considerare la disponibilità idrica nelle falde profonde). (ANSA).