La contestazione politica, anche dura, deve pur sempre rimanere nei limiti del codice penale. Altrimenti si trasforma in qualcosa di molto diverso, che nulla ha a che fare con la protesta.
E’ quel che è accaduto sulla pagina Facebook di EspansioneTV: sotto il video dell’ultima diretta di Etg+Sindaco, un utente ha passato decisamente il segno, rivolgendo pesanti minacce ad Alessandro Rapinese.
Prima un messaggio legittimo, anche se un po’ inquietante: “Scaveremo nel tuo passato”. Poi, sempre lo stesso utente, è passato alle minacce esplicite: “Prima o poi ti mando all’ospedale”, e ancora, “infame per te solo le lame”.
Il sindaco ha accennato a questi messaggi nella seduta del consiglio di lunedì sera (incassando la solidarietà del consigliere dem Stefano Legnani), e la Digos sta indagando su quanto accaduto.
Nelle scorse ore è arrivato un messaggio di solidarietà anche dal presidente della Cna Lario e Brianza, Pasquale Diodato: “CNA del Lario e della Brianza esprime solidarietà al Sindaco Rapinese che nell’espletamento delle proprie funzioni di Primo Cittadino ha ricevuto minacce dirette alla propria persona e indirettamente alla sua famiglia. E’ sempre legittimo esprimere dissenso in uno Stato che tutela il diritto di parola e opinione ma quando si travalicano certi limiti, allora la critica diventa intimidazione e come tale deve essere perseguita. Non è ammissibile che chi amministra la cosa pubblica, pur prendendo decisioni talvolta non condivisibili, possa essere bersaglio di esplicite minacce.”
Chi usa la violenza ( anche verbale) per accentuare le sue idee non e per niente una brava persona!