(ANSA) – FERMO, 14 MAR – Dopo avere dimesso una ragazza di 15 anni, arrivata al pronto soccorso dell’ospedale Murri di Fermo, il medico di turno è andato a casa sua la mattina dopo, una volta smontato dal servizio, per sincerarsi delle sue condizioni di salute. E in particolare per verificare un dubbio sulla necessità di un ricovero in neurologia. Ricovero poi disposto e che ha evitato all’adolescente conseguenze importanti – riferiscono le pagine locali del Resto del Carlino -: la ragazzina infatti era stata colpita da una infiammazione midollare ed era necessario che venisse presa in carico dal reparto al più presto. La famiglia era uscita dal pronto soccorso alle 3 del mattino, con l’idea di partire il giorno dopo per andare all’ospedale di Ancona: "quando è suonato il campanello e abbiamo trovato il medico che ci aveva accolto al pronto soccorso, non ci potevamo credere. Non siamo più abituati a medici così" raccontano i genitori. Il sanitario, Francesco Bernetti Evangelista, un medico in pensione impegnato con un cooperativa che collabora con il pronto soccorso, si schermisce: "ho fatto solo il mio dovere, c’era da approfondire una situazione che in pronto soccorso non c’era stato modo di verificare fino in fondo". La storia però è diventata virale, tra messaggi di solidarietà e di elogio. "Sono medico da 40 anni – insiste Bernetti Evangelista -, ho operato circa 30mila persone. Non mi sembra di avere fatto qualcosa di strano". Dopo 10 giorni di ricovero e terapie, la quindicenne è guarita ed è tornata in piedi. Il medico invece è tornato al suo lavoro. (ANSA).