Il copione si ripete, passano le amministrazioni ma la cattiva abitudine di parcheggiare davanti alla scuola nella stretta via Gramsci no. A Como la questione ricorre ciclicamente e ancora non si è trovato il modo di risolverla. La scena è la stessa, quasi ogni giorno. Un lungo serpentone di auto in sosta selvaggia lungo la via. Sono i genitori (o i nonni o le baby sitter..) che attendono l’uscita da scuola dei bambini. “Lo fanno tutti”, è questa la giustificazione fornita da alcuni di loro. “Pochi minuti e ci spostiamo” dicono altri sottolineando che non sanno dove posizionarsi altrimenti.
Oggi intorno alle 13.45 le vetture in sosta arrivavano all’incrocio con via Italia Libera, qualcuno con un mezzo più piccolo era direttamente sul marciapiede lato questura dove c’è più spazio. Nel video e nelle immagini inviate alla redazione si vede chi tranquillamente è seduto in auto a parlare al telefono, chi scrive un messaggio, chi ascolta la musica, chi è sceso a scambiare due parole con altri genitori. Il tutto con buona pace degli altri automobilisti che devono restare incolonnati su una sola corsia quasi fino al semaforo. Un tempo semaforico, peraltro, non così lungo da smaltire in fretta la coda.
La questione è nota: all’esterno della scuola media Parini, all’ora di pranzo, si assiste a uno spettacolo indecoroso. La strada è stretta ma conta due corsie e i genitori degli studenti si ammassano all’uscita con le auto in divieto di sosta. Pochi minuti ciascuno, probabilmente, ma che sommati creano il caos o comunque rallentamenti. Senza contare che in via Italia Libera – oltretutto – c’è la sede della Croce Rossa Italiana con ambulanze e auto mediche in uscita. Mentre sulla stessa via Gramsci c’è l’uscita dei mezzi della polizia dal cortile della questura.