(ANSA) – LONDRA, 11 MAR – Crescono le pressioni dei media su Kensington Palace, residenza ufficiale dell’erede al trono britannico William, alla ricerca di spiegazioni per il passo falso senza precedenti commesso ieri con la pubblicazione d’una fotografia di Kate, consorte del primogenito di Carlo III, rivelatasi poi ritoccata secondo il giudizio unanime della maggiori agenzie fotogiornalistiche mondiali. L’immagine – la prima ufficiale della principessa di Galles diffusa dalla corte dopo due mesi e mezzo di assenza totale dalla scena pubblica, e a quasi due mesi dal misterioso intervento chirurgico all’addome subito alla London Clinic a metà gennaio, raffigurante una Kate sorridente con i 3 figli nel giorno della Festa della Mamma britannica – è stata ritirata in quanto sospetta di "manipolazione" ieri sera dall’agenzia americana Ap, seguita dalla britannico-canadese Reuters. E nelle ore successive pure dalla francese Afp, nonché dal colosso Usa delle foto Getty. Una vera debacle per la macchina di pr dei principi di Galles, alla prese con l’effetto boomerang di un’operazione concepita per rassicurare l’opinione pubblica e diradare i dubbi – oltre che le ipotesi complottistiche più inverosimili circolate sul web – che il riserbo strettissimo osservato durante la lunga convalescenza della 42enne Kate ha finora alimentato. Kensington Palace per il momento si è rifiutato di commentare. Ma l’imbarazzo appare palpabile e persino gli organi d’informazione britannici più istituzionali e più utilizzati dalla monarchia per le sue comunicazioni, dall’emittente pubblica Bbc all’agenzia nazionale Pa (che inizialmente non ha ritirato lo scatto sospetto, attribuito dal palazzo direttamente alla mano di William), sollecitano in queste ore chiarimenti dal palazzo. Lo stesso principe ereditario è intanto atteso oggi al fianco della regina Camilla – che torna in pubblico dopo una settimana di riposo – alle cerimonie del Commonwealth Day. Appuntamento a cui dovranno rappresentare re Carlo, assente come previsto avendo eliminato gli impegni ufficiali esterni per la durata della terapia oncologica cui è sottoposto dopo la recente diagnosi di cancro. (ANSA).