(ANSA) – PORT AU PRINCE, 08 MAR – L’ulteriore aggravamento della crisi ad Haiti ha spinto il segretario di Stato americano Antony Blinken ad intervenire per sbloccare la paralisi politica e istituzionale, manifestando al premier haitiano Ariel Henry, bloccato a Porto Rico, e al presidente della Comunità dei Caraibi (Caricom), Irfaan Ali, "l’urgente necessità di accelerare la transizione verso un governo più ampio e inclusivo". Commentando l’intervento, Brian Nichols, segretario di stato aggiunto Usa per gli Affari dell’emisfero occidentale, ha assicurato che "queste conversazioni sono state intense", A Port au Prince, intanto, la situazione è totalmente fuori controllo. Il governo ha prorogato per un mese lo stato di emergenza, ma ciò non ha placato l’azione delle bande criminali. Così la compagnia che opera il principale porto di Haiti ha annunciato che cesserà le sue attività a tempo indeterminato a causa degli attacchi subiti. La Caribbean Port Services ha riferito di essere stata "costretta a sospendere tutti i servizi offerti ai suoi clienti" a causa "dei sabotaggi e degli atti di vandalismo". Da parte sua l”Onu ha reso noto che almeno 15.000 persone ad Haiti sono state costrette ad abbandonare le loro case per sfuggire alle violenze, avvertendo che il sistema sanitario è "sull’orlo del collasso". Infine c’è allarme per il progetto di una Missione multinazionale di assistenza alla sicurezza (Mmas), guidata dal Kenya, perché secondo fonti giornalistiche, molti elementi keniani che avevano accettato di integrarla, ora hanno ora rinunciato. (ANSA).