(ANSA) – TORINO, 08 MAR – È legata ai 700 milioni euro dichiarati al fisco nell’ottobre del 2023 dopo una serie di accertamenti della guardia di finanza la nuova ipotesi di truffa ai danni dello Stato contestata dalla procura di Torino nell’ambito dell’inchiesta che ruota intorno all’eredità di Gianni Agnelli. Ieri si è appreso che all’elenco degli indagati si sono aggiunti i nomi di Lapo e Ginevra a quelli del fratello John Elkann, presidente di Stellantis e amministratore delegato di Exor. Le Fiamme gialle avevano individuato la somma durante un’attività anti riciclaggio; John Elkann li presentò, nella forma di ‘dichiarazioni integrative’ per gli anni di imposta 2019-21, come redditi maturati all’estero. Ora la tesi dei pm è che il denaro proviene dal patrimonio di Marella Caracciolo, moglie di Gianni Agnelli e nonna di John, Lapo e Ginevra Elkann, su cui non sarebbe stata pagata la tassa di successione in Italia: da qui l’ipotesi di truffa. La quantificazione della somma che sarebbe stata evasa, però, non è stata effettuata. I giudici del tribunale del riesame, come si ricava dal dispositivo, avevano permesso alla procura di trattenere, fra tutti i documenti sequestrati l’8 febbraio, quelli relativi alla successione di Marella Caracciolo (morta nel febbraio del 2019) di cui si occupò il commercialista di famiglia, Gianluca Ferrero, anch’egli iscritto nel registro degli indagati. Fra le carte c’è una busta dedicata a Chalet Icy, nella località del cantone di Berna, in Svizzera, dove Marella conservava – fittiziamente secondo gli inquirenti – la residenza fiscale. (ANSA).