La protesta delle mamme dei piccoli alunni che frequentano gli asili nido comunali che a breve chiuderanno arriva in Comune a Como. Duro scontro tra il sindaco Alessandro Rapinese e la delegazione di mamme a Palazzo Cernezzi .
Botta e risposta al vetriolo anche tra il primo cittadino e alcuni esponenti del Partito democratico. Parlano di “spettacolo increscioso”, i consiglieri dem. “Un alzare i toni che è sfociato in un tentativo di scontro con il Partito Democratico, al solo scopo di nascondere la pochezza delle sue argomentazioni e lo zero assoluto della sua idea di città e di Comune al servizio delle persone”, scrivono in una nota il Segretario cittadino del PD Daniele Valsecchi e i consiglieri comunali Patrizia Lissi, Stefano Fanetti, Eleonora Galli e Stefano Legnani. “Ancora una volta – concludono – i calcoli e i freddi numeri sono stati messi davanti alle persone, alle famiglie e ai loro bambini, che dovranno cercare una nuova struttura, certamente meno comoda, con tutti i disagi che ne conseguono”.
“Trovo le frasi del sindaco di Como inammissibili. Si scusi con i consiglieri di minoranza e con i genitori, responsabili solo di aver espresso preoccupazione sulle chiusure dei nidi”, dichiara il consigliere regionale del PD, Angelo Orsenigo. “Chiamare ‘poveracci’ gli esponenti eletti del Partito Democratico, mettere alla berlina un gruppo di genitori bollandoli come ‘le mamme del PD’ solo per aver dimostrato preoccupazione sul futuro di un servizio pubblico, è inaccettabile”, aggiunge Orsenigo.
Sulla questione della chiusura dei due asili nidi interviene anche il gruppo Civitas: “In queste ore abbiamo ricevuto segnali di frustrazione, allarme e rabbia da giovani genitori. Siamo allarmati con loro e per loro e non siamo disposti a stare a guardare chi si sente autorizzato a demolire un bene prezioso che altrove ci invidiano non sapendo costruire risposte ai bisogni delle persone. Chiediamo alla cittadinanza di reagire a questa retrocessione in serie B.
Parlano di “decisione assurda”, riferendosi alla chiusura dei due asili nido, i sindacati CGIL, CISL e UIL. “L’idea di servizi di welfare alla cittadinanza di questa giunta è inesistente. Si preferisce tagliare e accorpare in “macronidi” invece che ampliare i servizi di quartiere vicini alle famiglie”.
“Il sindaco non tiene in alcuna considerazione idee contrarie alle sue, come quelle delle mamme presenti al palazzo comunale. Ma purtroppo evidenziamo ancor di più oggi 8 marzo festa delle donne, un atto grave di bullismo contro le stesse. Una pagina scura per la nostra città”, dice Massimo Coppia segretario generale Uil fpl Lario e Brianza.
Prende posizione anche il centrodestra e in particolare il partito di Fratelli d’Italia: “Contrasteremo ogni singolo tentativo di aggressione da parte di Rapinese, che si comporta come se la città fosse una sua proprietà privata. Como ed i comaschi meritano rispetto”, afferma il presidente provinciale Stefano Molinari.
“Inqualificabile il comportamento del Sindaco, che sbeffeggia dei nostri concittadini, genitori, per la maggior parte mamme”, commenta Lorenzo Cantaluppi, Capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, «lo spettacolo che è andato in scena oggi a Palazzo Cernezzi è pura sciatteria politica, una pagina triste per la storia della politica di Como”