(ANSA) – PORT SUDAN, 06 MAR – La guerra tra esercito e forze paramilitari scoppiata quasi 11 mesi fa in Sudan "rischia di scatenare la più grande crisi di fame del mondo": è l’allarme lanciato dal Programma alimentare mondiale (Pam/Wfp). Il conflitto ha ucciso decine di migliaia di persone, distrutto infrastrutture e paralizzato l’economia sudanese, sfollando più di otto milioni di persone che si aggiungono agli oltre due milioni di cittadini costretti ad abbandonare le loro case prima della guerra civile, scoppiata il 15 aprile dell’anno scorso. Ora "sono in gioco milioni di vite e la pace e la stabilità di un’intera regione", ha dichiarato Cindy McCain, direttrice esecutiva del Pam. "Vent’anni fa, il Darfur rappresentava la più grande crisi di fame al mondo e il mondo si è mobilitato per rispondere", ha continuato riferendosi alla vasta regione occidentale del Sudan e denunciando che "oggi il popolo sudanese è stato dimenticato". Il Pam ha affermato di non essere attualmente in grado di accedere al 90 per cento delle persone che affrontano "livelli di emergenza di fame", precisando che solo il 5 per cento della popolazione sudanese "può permettersi un pasto decente al giorno". Negli affollati campi di transito del Sud Sudan, dove sono fuggite 600 mila persone dal Sudan, "le famiglie arrivano affamate e vengono accolte da altra fame", ha sottolineato l’agenzia alimentare dell’Onu. (ANSA).