(ANSA) – ROMA, 06 MAR – Vanno "colti i fatti e i problemi" per poter "allontanare il pericolo di disinformazione, di speculazione e di letture strumentali di vicende che riguardano delicate funzioni statuali". Così il procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo Giovanni Melillo ha aperto il suo intervento in Commissione Antimafia, dove ha chiesto di essere sentito in merito all’inchiesta di Perugia sui dossier, definendo la vicenda di una "gravità estrema" e puntando il dito contro le "polemiche scomposte" che "sembrano mirare non ad analizzare la realtà e a contribuire alla sua comprensione e all’avanzamento degli equilibri del sistema ma ad incrinare l’immagine dell’ufficio e a delegittimare l’idea di istituzioni neutrali come la Procura nazionale antimafia e magari anche la Banca d’Italia". Il procuratore ha poi definito "fondamentali" ed "essenziali" le Segnalazioni di operazioni sospette (Sos) contro il riciclaggio e il finanziamento al terrorismo, nonché per le funzioni di impulso e coordinamento della procura Antimafia. E proprio per questo, ha aggiunto, "sono strumenti delicatissimi, che contengono dati, notizie e informazioni in grado di profilare chiunque e di rivelare la natura delle nostre relazioni personali e sociali: da questo deriva che l’uso deve essere circondato dal massimo rigore delle procedure di accesso e di controllo successivo e deve avvenire nei limiti dell’attribuzione di ciascuna istituzione coinvolta". Secondo il procuratore, inoltre, va valutata "l’adeguatezza degli attuali strumenti legislativi, tecnologici e gli assetti della pubblica amministrazione necessari per assicurare la tutela del segreto d’ufficio e investigativo" e la "protezione di persone coinvolte dall’eventuale uso abusivo di quelle informazioni e di ogni altro patrimonio informativo, ma anche a tutelare la sicurezza della Repubblica". (ANSA).