(ANSA) – MILANO, 06 MAR – Sono in assemblea da questa mattina gli studenti del liceo classico Parini di Milano, che da lunedì stanno occupando l’istituto. Al centro del dibattito la decisione se interrompere oggi l’occupazione su cui però ci sarebbe una spaccatura. Infatti, come ha confermato anche il preside Massimo Nunzio Barrella parlando con l’ANSA, gli studenti sarebbero divisi tra chi vorrebbe continuare l’occupazione, "una piccola minoranza", e chi, "cioè la maggioranza degli studenti in assemblea", vorrebbe concludere e lasciare la scuola questo pomeriggio. "Vediamo come si risolverà questa impasse – ha detto il preside -, sicuramente non posso lasciare due o tre ragazzi nella scuola, per la loro sicurezza ma se accettano l’espressione della maggioranza spero che seguano le indicazioni. Altrimenti sarebbe una contraddizione e questo non va bene. Non ci possono essere protagonismi ma va seguito quello che decide la maggioranza". Il liceo Parini é occupato da lunedì mattina quando il preside aveva usato parole forti, definendo l’occupazione "un atto fascista" e lui stesso "un prigioniero politico". Parole che sono state criticate dal sindaco Giuseppe Sala che ieri le ha definite fuori luogo. "Rispetto l’opinione del signor sindaco e quella altrui come ho sempre fatto – ha replicato -, ma in quel momento dovevo dare un messaggio forte anche per chi non aveva la voce, cioè per la maggioranza degli studenti che volevano entrare a scuola e per il collegio docenti, la cui maggioranza voleva entrare, quindi ho preso il microfono e ho detto quelle parole". "Sicuramente avrò esagerato in qualche espressione o usato termini forti. Ma ancora lo ribadisco che un picchetto di persone che impedisce ad una maggioranza di entrare a scuola, per esercitare un diritto, questo si chiama atteggiamento anti democratico – ha concluso -. E penso che la scuola su questo punto debba essere chiara e non ci devono essere ambiguità. Questo non significa vietare di manifestare perché eravamo appena usciti da giorni di cogestione, dove non ho interferito in alcun modo e i ragazzi hanno avuto la massima libertà". (ANSA).