Le scuole italiane in ritardo cronico sulla riqualificazione edilizia. Ma anche la manutenzione ordinaria fa – letteralmente – acqua su tutti i fronti.
La Lombardia e la provincia di Como non fanno eccezione sebbene – e questa è la magra consolazione – facciano registrare dati meno negativi rispetto al Centro e al Sud del Paese.
Le immagini di queste settimane restituiscono un quadro assai deprimente. Basti considerare l’asilo di via Varesina a Como, quartiere di Camerlata, diventato purtroppo esempio poco virtuoso di anni di ritardi e poca capacità di programmazione. Inutile oggi dare le colpe a questa o a quella amministrazione, lo scaricabarile porterebbe soltanto a ripercorrere a ritroso il susseguirsi di problemi, burocrazia, lungaggini e intoppi. La realtà è che la scuola paga decenni di cattiva o assente amministrazione dell’edilizia pubblica e questo è il conto.
La cronaca di questi giorni di piogge intense racconta di bambini che fanno lo slalom tra infiltrazioni, muffa, secchi per contenere l’acqua e locali inaccessibili. E non si tratta di un caso isolato. A poca distanza non va meglio nelle primarie di via Cuzzi e via Giussani a Rebbio e di via Isonzo a Prestino. E ancora basti un esempio, su tutti, l’Asilo Sant’Elia, gioiello razionalista chiuso dal 2019 e in cerca di futuro. In questo caso si somma il valore dell’edificio e le procedure che richiedono inevitabilmente il parere della soprintendenza.
Alle superiori gli stessi alunni con il cellulare hanno documentato la situazione, è accaduto alla Magistri Cumacini pochi giorni fa. E probabilmente se parlassimo con ogni famiglia comasca – tra città e provincia – che ha un figlio in età scolare avrebbe qualcosa da raccontare. Infiltrazioni, riscaldamenti che vanno e non vanno, spifferi, palestre e laboratori non di ultima generazione. Gli edifici scolastici lombardi hanno in media una sessantina d’anni e inevitabilmente portano i segni del tempo. Il Pnrr è una risorsa preziosa per chi è riuscito a coglierla, ma attivare i bandi e seguire le procedure richiede tempo e personale.
Ecosistema Scuola, il 23esimo rapporto nazionale sulla qualità degli edifici e dei servizi scolastici di Legambiente, diffuso a gennaio ha passato in rassegna 6.343 immobili di competenza di 93 comuni capoluogo. Al governo si chiede di accelerare per evitare che la scuola rimanga indietro e che aumentino le disuguaglianze.
A Como, intanto, il Comune sta per presentare un piano di riorganizzazione dei plessi. Da tempo Palazzo Cernezzi sta analizzando i dati delle iscrizioni e le condizioni degli immobili. Informazioni che, incrociate, forniranno la mappa delle chiusure.