La Camera Penale di Como e Lecco ha aderito all’astensione delle udienze indetta ieri dalla Camera penale di Milano per il caso di Alessia Pifferi e l’avvio di un procedimento penale nei confronti del difensore e di due psicologhe del carcere. Il presidente di Como e Lecco Edoardo Pacia è intervenuto all’assemblea organizzata in tribunale a Milano.
“Il caso ha grande rilevanza sociale, viene messa in discussione la stessa possibilità di svolgere correttamente la propria attività professionale – commenta Pacia – Vale per il difensore, che deve poter esprimere la propria attività in totale serenità d’animo e per gli operatori carcerari. Nei loro confronti è stata aperta un’indagine per aver espresso un’opinione personale, rientrante nelle loro competenze, ma non collimante con l’impostazione del pubblico ministero. Ciò desta enorme allarme per l’effetto che sta già provocando in un settore delicato come quello del carcere”.
“Situazioni come quelle che hanno dato origine all’astensione dalle udienze – aggiunge Edoardo Pacia – sono tali da mettere fortemente a rischio i corretti equilibri sociali, oltre a quelli strettamente giudiziari e carcerari. Non è in gioco la difesa della singola posizione e, tanto meno, si vuole giustificare qualsiasi condotta del legale pur di difendere il cliente. Si tratta di resistere alle deviazioni patologiche dal diritto liberale e dal processo liberale”.
Edoardo Pacia sottolinea infine l’esempio positivo del pubblico ministero che ha chiesto la revoca del fascicolo. “È un segnale importante che dimostra che si può e si deve fare fronte comune perché solo in questo modo la complessa “macchina della giustizia” potrà continuare a viaggiare correttamente”.