(ANSA) – MILANO, 01 MAR – Marco Antonio Zappa da oggi non è più il direttore della Chirurgia Generale dell’Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano. "Sono stato rinnovato a ottobre del 2023 come direttore, potevo rimanere altri nove anni ma ho fatto domanda per andare in pensione, anche se in realtà, visto che potevo restare, è come se mi stessi dimettendo" spiega Zappa all’ANSA, dicendosi deluso dal Servizio sanitario nazionale in cui ha lavorato per tutta la vita. "Io credo che gli uomini si dividano in quelli che non accettano le mezze misure, e io sono fra questi, e quelli che le accettano – prosegue – moltissimi vorrebbero vivacchiare in un posto prestigioso come il mio. La realtà è che al servizio sanitario nazionale mancano uomini dalle non mezze misure e non c’è la volontà di trattenere i migliori nel pubblico". Secondo Zappa, che in autunno curò anche Fedez dal sanguinamento di due ulcere, "quando il sistema trova persone che sono dei rompiscatole come me – prosegue – gli preferisce qualcuno che accetta tutto senza obiettare o polemizzare. ‘Uno vale uno’ è stata anche una battaglia politica, ma non è così, anche se tutti abbiamo la stessa dignità". Perché "io non guido la Ferrari come Leclerc e non canto come Battisti, e viceversa", va avanti Zappa, che aggiunge: "Se una persona che eccelle in un campo – osserva – fa domanda di pre-pensionamento, lei lo chiamerebbe per chiedergli se vuole restare? A me non ha chiamato nessuno". Fra le "molte motivazioni" che l’hanno portato a questa decisione, c’è anche il fatto che "volevo costruire al Fatebenefratelli un centro di eccellenza laparoscopico, oncologico e bariatrico ma è stato impossibile da realizzare" spiega Zappa, che è stato anche presidente della Sicob, la Società italiana di chirurgia dell’obesità. "Adesso sto facendo una riflessione importante perché voglio realizzare questo progetto con chi me ne darà la possibilità – continua – e a chi dice che me ne vado per i soldi dico che la mia storia nega questo, potevo andarmene prima. Le mie scelte non saranno mai dettate dal vil denaro ma da chi mi proporrà un progetto futuro per il bene dei pazienti". (ANSA).