(ANSA) – ISLAMABAD, 01 MAR – La sessione inaugurale di oggi della neoeletta Assemblea nazionale pakistana è stata disturbata dai deputati fedeli all’ex primo ministro Imran Khan, che continuano a contestare i risultati delle recenti elezioni legislative. Numerose accuse di frode hanno inficiato il voto dell’8 febbraio, al quale Imran Khan, in carcere da agosto e condannato a lunghe pene detentive, non ha potuto candidarsi. I deputati hanno preso posto nell’Assemblea nazionale di Islamabad, che conta 336 seggi, questa mattina e hanno prestato giuramento. Alcuni membri del partito di Khan, il Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI), hanno mostrato foto dell’ex premier in segno di sfida, mentre i leader degli altri principali partiti entravano in aula. "In una democrazia, il Parlamento è un luogo sacro", ha detto Gohar Ali Khan, leader ad interim del Pti. "Chi non ha la fiducia dei cittadini e non ha un mandato non dovrebbe sedere qui", ha aggiunto. Nonostante la repressione delle autorità e l’impossibilità di fare campagna elettorale, i candidati indipendenti affiliati al Pti hanno conquistato il maggior numero di seggi alle elezioni. Ma non avendo la maggioranza assoluta e rifiutando qualsiasi alleanza, hanno lasciato campo libero a una coalizione tra i due principali partiti basati sulle dinastie familiari che hanno dominato la politica pakistana per decenni, la Pakistan Muslim League (PML-N) di Nawaz Sharif e il Pakistan People’s Party (PPP) di Bilawal Bhutto Zardari, oltre ad altri partiti minori. Secondo i termini dell’accordo, il fratello minore di Nawaz Sharif, Shehbaz, già capo del governo nel 2022 e nel 2023, sarà eletto primo ministro dai deputati nei prossimi giorni. (ANSA).