(ANSA) – TRIESTE, 29 FEB – L’Intelligenza artificiale è uno strumento che oltre a rappresentare un rischio può portare un beneficio per la biosicurezza globale ed è importante che ci sia un continuo monitoraggio e una condivisione di input su come affrontare a livello pratico l’ampia diffusione di strumenti di IA sulla biosicurezza. Queste sono le conclusioni del summit di 38 scienziati chiamati ad esprimersi sull’impatto della tecnologia sulla biosicurezza mondiale che si è tenuto in questi giorni a Trieste. L’incontro, organizzato all’Ictp da InterAcademy partnership, un ente sotto l’egida Unesco che riunisce oltre 150 accademie scientifiche, era finalizzato a mettere in atto una simulazione di come un organo di consulenza scientifica al servizio della convenzione Onu che vieta le armi biologiche e tossiniche, la Biological weapons convention (Bwc), potrebbe operare. Dotare la Bwc, convenzione che l’anno prossimo compirà 50 anni, di un tale organo, già costituito nelle altre due realtà Onu che vietano armi di distruzione di massa (chimiche e nucleari), è un tema aperto fin dalla sigla della convenzione stessa. Per Ljupčo Gjorgjinski facilitatore per Bwc sui temi di scienza e tecnologia e consulente di Iap, l’esperimento "è stato un successo. Abbiamo bisogno urgente di un organo scientifico perché scienziati competenti e indipendenti studino questi temi complessi e diano le loro raccomandazioni ai decisori politici in tutto il mondo perché il pianeta continui ad essere un posto sicuro". Ovviamente, "restando sull’attenti per quanto riguarda i rischi", ha concluso. (ANSA).