L’auto con targa svizzera forza il posto di controllo della dogana di Brogeda proseguendo la corsa in Italia. Subito scattano le ricerche della vettura di grossa cilindrata, risultata rubata e di proprietà di cittadino elvetico. A dare l’allarme, ieri pomeriggio, la centrale della Guardia di Finanza.
Intorno alle 14 il mezzo è stato intercettato e fermato da una pattuglia dei carabinieri di Turate in via Pascoli a Rovello Porro. Alla guida c’era un uomo di origini straniere, accompagnato poi negli uffici per gli accertamenti del caso. La perquisizione dell’auto ha rivelato ben altro. E cioè due pistole e 66 colpi calibro 9, un fucile automatico e tre caricatori. Armi risultate rubate e di proprietà di un cittadino svizzero appassionato di tiro sportivo. Erano presenti anche dei computer portatili e un tablet, un cellulare, delle bottiglie di superalcolici, vari capi di abbigliamento da donna, più di 200 pezzi di argenteria, un cacciavite, un trapano e un tirapugni. Materiale che è stato sequestrato e sarà oggetto di ulteriori approfondimenti.
L’uomo alla guida ai militari ha esibito una patente di guida greca assieme ad un passaporto, risultati contraffatti. Gli accertamenti hanno permesso di scoprire – tramite il sistema di identificazione interforze Afis – è risultato già noto alle forze dell’ordine ed espulso dal Paese, aveva altri due alias in Italia. I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Cantù con le Fiamme Gialle e il Centro di Cooperazione Italo-Svizzero hanno eseguito i rilievi tecnici sulle armi sequestrate e sulla vettura.
L’uomo, da quanto è emerso di origini albanesi, è stato arrestato per importazione di armi comuni da sparo e munizioni e possesso di documenti d’identificazione falsi ed è stato denunciato per ricettazione. È stato trasferito al carcere del Bassone. Dalle indagini è emerso che il proprietario dell’auto e il proprietario delle armi sono due persone distinte.