(ANSA) – NAPOLI, 21 FEB – Stop della Sovrintendenza alla pubblicità dei profilattici che campeggia alle spalle della basilica di San Francesco di Paola, in piazza Plebiscito, a Napoli. "Abbiamo ritenuto che quella pubblicità non sia compatibile con il contesto", dichiara al Mattino Rosalia D’Apice, funzionario delegato del direttore della Sovrintendenza all’Archeologia, Belle arti e Paesaggio per il Comune di Napoli. E la ditta di marketing che lo ha istallato valuta di fare ricorso. La vicenda ormai è nota, anche perchè il grande manifesto pubblicitario da 60 metri quadri installato da qualche giorno su uno degli edifici alle spalle della cupola della basilica, ha suscitato un gran clamore sui social. C’è chi parla dell’opportunità di pubblicizzare una nota marca di profilattici tra statue che riproducono santi e crocefissi, e quelli che si concentrano sulle eccessive dimensioni del manifesto, "un pugno in un occhio". E c’è anche chi ha chiamato in causa la Sovrintendenza. Che ora interviene, facendo scattare il preavviso di rimozione del telo. "Abbiamo annullato il manifesto pubblicitario", spiega D’Apice. "Quella pubblicità non è compatibile con il contesto" e "contrasta con l’uso culturale cui è destinata l’area di piazza Plebiscito". Diversa la posizione dell’agenzia Artrade, specializzata in maxi affissioni pubblicitarie, che tramite il suo legale, Corrado Barbagallo, spiega al Mattino la correttezza dell’iter seguito, durante il quale sono state ottenute tutte le autorizzazioni del caso. "Fatto sta – spiega l’avvocato – che il telone viene montato il 16, ma la Sovrintendenza firma un preavviso di parere negativo, rispetto al quale il Comune decide la sospensione della precedente ordinanza che autorizzava l’installazione. A questo punto valutiamo la possibilità di fare ricorso al provvedimento di sospensione del Comune, forti delle precedenti autorizzazioni. Una domanda su tutte: può uno Stato laico inibire la pubblicità di un prodotto il cui utilizzo è promosso quale unico mezzo di contenimento di malattie sessualmente trasmissibili?". (ANSA).