(ANSA) – ROMA, 20 FEB – "Per quanto mi riguarda i fatti dovranno essere accertati ma il dubbio è che Navalny sia stato fatto morire. Non sappiamo se sia stato ucciso da un killer ma si può provocare la morte di una persona anche con una detenzione incompatibile con la vita e questo è successo. Lui stava in un gulag come quelli che usava l’Unione Sovietica in una regione della Russia dove c’è un clima invivibile. Io non so cosa sia successo, è vero che bisogna accertare la verità, ma la morte di Navalny se non è stata provocata direttamente lo è stata in maniera indiretta". Lo afferma il vicepremier Antonio Tajani parlando della morte di Navalny. "Ho ribadito" alla moglie di Navalny "la solidarietà del governo italiano, il nostro impegno per difendere libertà, democrazia, libertà di opinione. Abbiamo chiesto la liberazione di tutti i detenuti politici in Russia e continueremo a difendere il diritto di ogni cittadino di poter esprimere le proprie idee. Ho fatto svolgere un minuto di silenzio in apertura dei lavori del G7 a Monaco sabato scorso, quindi la nostra posizione è chiara. Ieri un’ampia delegazione di Forza Italia con i dirigenti ed i giovani ha partecipato convintamente alla manifestazione in Campidoglio. Per noi non ci sono che parole di condanna", ha aggiunto Tajani. (ANSA).