(ANSA) – MILANO, 19 FEB – È stato condannato a 8 anni e 2 mesi di reclusione Rhasi Abrahman, 23enne marocchino che nel corso di una serie di rapine, in particolare nei confronti di donne, aveva ferito sei passanti, anche intervenuti in aiuto e accoltellandoli, prima di essere bloccato, il 6 marzo dello scorso anno, dalla Polizia vicino alla stazione Centrale di Milano. Un episodio che aveva creato molto allarme in città sul fronte sicurezza. La sentenza è stata emessa oggi nel processo abbreviato dal gup di Milano Alberto Carboni, che ha disposto anche l’espulsione del giovane a pena espiata e che ha riconosciuto le attenuanti generiche come equivalenti alle aggravanti contestate. Il pm Maura Ripamonti aveva chiesto una condanna a 8 anni. Nelle indagini la Procura aveva anche disposto una consulenza psichiatrica sul giovane, che ha accertato la capacità di intendere e volere al momento dei fatti del 23enne. Nessun vizio di mente, dunque, ma un abuso di sostanze stupefacenti e un ritardo cognitivo che non hanno, però, inciso sulla capacità. Come ricostruito nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal gip Lidia Castellucci, si era trattato di "aggressioni brutali e violente, caratterizzate da pugni al volto, da colpi inferti con un coltello e da violente spinte che hanno fatto cadere a terra le donne", che erano il bersaglio delle rapine. "Non mi ricordo nulla in quanto avevo bevuto e avevo assunto cinque pastiglie di Rivotril – aveva spiegato il giovane, difeso dall’avvocato Nicola D’Amore, davanti al gip, dopo l’arresto -. Prima di arrivare in Italia non facevo uso di nessun stupefacente, da quando sono arrivato in Italia faccio uso di hashish, eroina e pasticche sintetiche. Io mi ricordo soltanto fino al momento in cui sono entrato in un bar, ho comprato da bere, ma dopo l’assunzione delle pasticche non ricordo più nulla – ha aggiunto -. Vivo per strada a Milano in zona stazione Centrale, nel sottopasso. Mi rivolgo alle associazioni assistenziali per mangiare e per gli indumenti". (ANSA).