“Lo spostamento degli Istituti Tecnici Superiori al San Martino è un programma inutile, costoso e con prevedibili conseguenze negative sull’assetto sociale e urbanistico della città”. Boccia il progetto della Provincia e sostiene quello del Comune di Como l’architetto Ado Franchini che delinea la posizione di Civitas, l’associazione politico culturale guidata dall’ex assessore comunale Bruno Magatti, riguardo allo scontro tra le due istituzioni che ambiscono entrambe alle risorse messe a disposizione per il territorio dalla Fondazione Cariplo attraverso il bando “Emblematici maggiori”. Da una parte, è noto, c’è Villa saporiti con il maxi progetto di creare un polo delle scuole superiori al San Martino, dall’altra Palazzo Cernezzi che vuole riqualificare i musei civici. Ne parlavamo qui.
Nel ripercorrere la storia degli insediamenti scolastici Franchini torna agli anni 70 quando la crescita degli iscritti costrinse a decentrare alcune sedi per necessità. “Il Setificio si spostò alle pendici del colle di San Martino e la Magistri Cumacini nella piana di Lazzago” scrive sottolineando che “fu comunque un allontanamento traumatico sia per gli studenti che i per i docenti che perdura anche oggi”.
“Per queste ragioni – si legge ancora – ha quasi dell’incredibile sentire che l’Amministrazione Provinciale di Como proponga un nuovo decentramento, o meglio un ‘concentramento’ delle scuole superiori nelle strutture inutilizzate dell’ex-ospedale psichiatrico del San Martino”.
“E che per questo obiettivo la Provincia chieda alla Fondazione Cariplo il fondo di 5 milioni di euro destinati al territorio comasco, sapendo già che questa somma non potrà mai bastare per un progetto così impegnativo”. “Decentrare edifici che costituiscono funzioni urbane vitali e di servizio alla comunità – si precisa – svuota la città del suo essere luogo dell’incontro e di scambio collettivo. Questo progetto è sbagliato ed è un errore politico, sociale ed economico”. Nella lunga riflessione si spiega in modo chiaro la posizione di Civitas che, oltretutto, si chiede anche quale sarebbe il futuro degli edifici dismessi.
L’appoggio al Comune di Como
Quindi alla fine del ragionamento arriva l’assist a Palazzo Cernezzi. “La Fondazione Cariplo offre un finanziamento a fondo perduto: quale migliore occasione – precisa ancora Franchini – per dare vita alla proposta del Comune Como di recupero e di riutilizzo delle mura, delle torri storiche e delle attigue aree museali? In tal modo il finanziamento potrebbe valorizzare gli edifici pubblici ora inutilizzati e creare nuove occasioni di attrazione turistica e culturale per tutti”.