Riaprire e ridare un futuro all’Abbazia di Santa Maria dell’Acquafredda di Lenno: è l’obiettivo del tavolo di co-progettazione lanciato dal sindaco del Comune di Tremezzina, Mauro Guerra, al fianco del vicario generale della Provincia Lombarda dei frati minori cappuccini fra Daniele Rebuzzini, del rettore del santuario della Madonna del Soccorso, don Sergio Tettamanti, e di Natale Capone e Pierantonio Ferrari, presidente e vicepresidente del Comitato civico promotore per la rigenerazione dell’Abbazia. Un processo partecipato e sostenuto da esperti grazie al finanziamento. di 50mila euro che lo stesso Comune ha ottenuto da Fondazione Cariplo sul bando “Obiettivi comuni”. L’abbazia è un antico complesso monastico benedettino del XII secolo, inutilizzato da un decennio per la carenza di vocazioni. “Abbiamo aderito alla richiesta del Comune di coinvolgere l’abbazia in un intervento di recupero architettonico e riutilizzo sociale – ha spiegato fra Rebuzzini – Una volta che il tavolo di co progettazione avrà elaborato un progetto che ne assicuri un utilizzo e finalità compatibili con la sua storia, saremo disponibili ad avviare l’iter per la messa a disposizione anche a titolo gratuito dell’immobile al Comune”. L’attività di progettazione prevede lo studio per il recupero architettonico, lo sviluppo del modello di gestione e la definizione del soggetto no-profit per l’affidamento dei servizi.
Il reclutamento al tavolo avverrà tramite avviso pubblico all’albo comunale, a cui si potrà aderire entro il 18 marzo. L’orizzonte temporale è un anno per poi consegnare alla comunità il dossier finale. Al tavolo possono partecipare organizzazioni, associazioni, enti, civili e religiosi, no-profit impegnate negli ambiti della cultura, dell’accoglienza turistica, dell’agricoltura sociale e dell’inclusione. “Arriviamo da un lungo percorso che ha coinvolto l’amministrazione, i Cappuccini e importanti realtà sociali della nostra comunità – ha spiegato il sindaco Guerra – Oggi per Tremezzina è un giorno importante perché decidiamo insieme e con coraggio di dare un futuro concreto all’Abbazia”.