Il Teatro Sociale di Como come monumento nazionale. La proposta arriva da Forza Italia ed è in discussione in Parlamento. “Per il suo indubbio valore artistico e per la sua lunga e gloriosa storia, il Teatro sociale merita il riconoscimento di “monumento nazionale”” ha dichiarato il deputato comasco Paolo Emilio Russo, capogruppo di Forza Italia in commissione Affari costituzionali alla Camera dei deputati. Russo ha presentato un emendamento perché questa istituzione culturale comasca sia inclusa nella “Dichiarazione di monumento nazionale di Teatri italiani”. “Il Teatro sociale merita di essere inserito tra le principali istituzioni culturali del nostro Paese” ha detto Russo.
La storia del Teatro Sociale
Viene chiamato anche Piccola Scala, il Teatro Sociale di Como, perché nel 1943 il Teatro alla Scala fu ospitato proprio qui dopo il bombardamento. La sua storia però parte molto prima. Nel 1811 iniziarono i lavori per realizzalo, voluti dal conte Giampietro Porro, podestà di Como, e da Alessandro Volta. Il Teatro Sociale poi fu inaugurato nel 1813, lo stesso anno in cui nacquero due grandi compositori come Wagner e Verdi. Il 28 agosto di quell’anno per la prima volta si alzò il sipario del Teatro Sociale. Da oltre 200 anni il Teatro Sociale ospita opere, concerti e spettacoli di prosa e danza. Ed è anche un centro di formazione e cultura molto importante per Como.
La proposta è ora in discussione al Parlamento
La proposta di legge per rendere il Teatro Sociale monumento nazionale è ora in discussione in Commissione Cultura della Camera dei deputati. A condividere il progetto voluto da Russo anche Sergio Gaddi, consigliere regionale comasco di Forza Italia e membro dell’assemblea nazionale Unesco. “Oggi la competizione positiva tra le città si gioca sempre di più sul piano culturale – ha detto Gaddi – e la qualità dei luoghi passa per la qualità dei monumenti che li rappresentano. L’industria culturale e creativa è il vero futuro del nostro Paese e anche Como può impegnarsi con convinzione nella produzione di esperienze e di contenuti culturali”. “Nel quadro della notorietà internazionale della città, il riconoscimento di monumento nazionale può dare al Teatro Sociale un nuovo status per diventare un elemento cardine di un sistema che spero possa comprendere presto anche il rilancio di Villa Olmo, dimenticata da troppi anni” ha concluso Gaddi. Felice dell’iniziativa di Russo e Gaddi anche la Società dei Palchettisti. “plaudono con orgoglio l’iniziativa” hanno fatto sapere