(ANSA) – GENOVA, 13 FEB – Dopo Livorno e Palermo è stata la volta di Genova. L’assemblea unitaria regionale dei delegati dei trasporti liguri, riunita oggi presso il circolo Cap, presenti un centinaio di lavoratori, ha chiesto alle segreterie nazionali, se non arriveranno risposte adeguate dalle controparti sul rinnovo del contratto, che riguarda ventimila lavoratori in Italia, di attivare tutte le forme di lotta, compreso lo sciopero. E questo dovrà essere uno sciopero "che faccia male" hanno sottolineato i partecipanti. Dopo l’interruzione della trattativa sul rinnovo del contratto nazionale, il 2 febbraio i sindacati hanno iniziato un percorso di assemblee sui territori per spiegare la situazione e raccogliere il mandato su come proseguire. Oggi a Genova erano presenti i segretari nazionali di Filt Cgil Fit Cisl Uil trasporti, Amedeo D’Alessio, Maurizio Diamante e Giuliano Galluccio, oltre alle segreterie territoriali e regionali di categoria. "Dopo una serie di riunioni abbiamo deciso di interrompere le trattative perché le distanze fra noi e le controparti sono molto ampie" premette D’Alessio. "Non escludiamo lo sciopero – aggiunge -: in assenza di controproposte adeguate arriverà il momento di proclamare una prima iniziativa di sciopero nazionale". La discussione è partita dalla richiesta dei sindacati di un aumento del 18%. "Abbiamo visto l’importanza della categoria dei lavoratori portuali durante la pandemia, lo stiamo vedendo oggi con la crisi nel Mar Rosso – sottolinea Galluccio -. Noi stiamo rivendicando un aumento salariale che recuperi il potere di acquisto perso negli ultimi due anni con l’inflazione altissima". Ma non c’è solo questo sul tavolo della contrattazione. "C’è anche un aspetto normativo – aggiunge Diamante -. Innovazione tecnologica e digitalizzazione hanno rimodernato il mondo del lavoro e delle figure professionali ed è necessario vedere questo aspetto, inoltre abbiamo la partita parallela del Fondo di incentivo all’esodo purtroppo non ancora utilizzabile, e dovremo discutere al ministero del Lavoro il riconoscimento del lavoro usurante e parlare di sicurezza". (ANSA).