Una traccia di sangue trovata sul registratore di cassa, l’invio del campione ai RIS (Reparto Investigazioni Scientifiche) di Parma e, attraverso la banca dati nazionale del Dna, la scoperta del responsabile pur a distanza di due anni. Si tratta di un 18enne marocchino già detenuto per altri motivi. Considerato l’autore del furto aggravato commesso nel settembre del 2022. Le indagini nel ristorante di Lurago d’Erba, dove avvenne il colpo, iniziarono subito con il sopralluogo dei militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Cantù e la scoperta di una traccia ematica sul registratore di cassa (poi sequestrato). Il campione biologico si è rivelato preziosissimo all’attività investigativa. La banca dati nazionale del Dna italiana è un archivio elettronico centralizzato di profili genetici “ignoti” ottenuti dalle analisi del Dna depositato sulle scende del crimine e di profili “noti” ottenuti dalle analisi di campioni prelevati dalle persone. Entrambi i profili vengono confrontati tra loro per individuare eventuali corrispondenze, anche dopo molto tempo. Utilizzando questo sistema i carabinieri sono riusciti a risalire al 18enne e a mettere la parola fine al furto aggravato del 2022.
Furto all’autolavaggio, denunciata una 34enne
Nel corso di un’altra operazione i militari di Appiano Gentile hanno denunciato per furto aggravato una donna di 34 anni senza fissa dimora e già nota alle forze dell’ordine. Rintracciata dopo il colpo in un autolavaggio. Le telecamere di videosorveglianza hanno permesso di riconoscerla grazie al Sistema Automatico di Riconoscimento Immagini (SARI). Una tecnologia che consento – a partire da un’immagine fotografica – di effettuare una ricerca nella banca dati AFIS. Due algoritmi di riconoscimento facciale permettono di fornire un elenco di immagini ordinate secondo un grado di similarità.