(ANSA) – SAN SALVADOR, 12 FEB – Anche se nessuno contesta che il presidente Nayib Bukele e il suo partito Nuevas Ideas abbiano stravinto le elezioni in El Salvador, l’opinione pubblica, i partiti oppositori e i media salvadoregni continuano a criticare il Tribunale supremo elettorale (Tse) che ha completamente fallito la sua missione di fornire i risultati ufficiali in tempi accettabili. L’emergenza è emersa praticamente subito dopo la chiusura dei seggi il 5 febbraio, quando improvvisamente si è interrotta parzialmente la trasmissione informatica dei dati dalla periferia al centro per le presidenziali e totalmente per le legislative. In questo ambito, senza mostrare preoccupazione per l’accaduto, il capo dello Stato si è autoproclamato vincitore di un secondo mandato sulla base esclusivamente di un exit poll Gallup che gli assegnava l’85% dei voti. Il suo annuncio, non lontano dal vero data la sua popolarità legata alla vittoriosa lotta contro la criminalità, è stato preso per buono dalle grandi potenze (fra cui Usa e Cina) che si sono congratulate ufficialmente con lui per il successo, molto prima che, due giorni fa, il Tse confermasse la vittoria di Bukele con l’84,6% dei suffragi. Per quanto riguarda invece lo scrutinio delle legislative, realizzato manualmente per il 100% dei voti, il Tse ha respinto le richieste delle formazioni politiche di valutare di nuovo anche le schede nulle o contestate. Questo ha spinto il partito di destra Arena a ritirare i suoi rappresentanti nello spoglio, mentre quattro giudici supplenti su cinque dell’autorità elettorale hanno presentato le loro dimissioni. (ANSA).