Associazione Carducci di Como, dopo la richiesta del Comune di restituire entro 15 giorni le chiavi di alcuni spazi della sede di viale Cavallotti 7, sulla vicenda intervengono, con una nota congiunta, gli esponenti comaschi del Partito Democratico di Como e di Svolta Civica.
“Chi sarà il prossimo? – chiedono – Oggi è toccato all’associazione Carducci di Como, un luogo magico che profuma di cera, dove si ascolta musica, si legge poesia, si discute di letteratura e dove si tengono corsi di pittura, di scultura, tango, lingue, filosofia a prezzi agevolati o gratuiti. È un luogo dove soci e amministratori hanno da sempre messo anima e olio di gomito per sgrassare, pulire, per rendere questa casa accogliente per tutti. Eppure, oggi, anche questa realtà deve vedersela con il sindaco di Como – dicono ancora i consiglieri – che veicola fredde diffide per avere le chiavi di alcuni locali dell’associazione e poi si sottrae a qualsiasi dialogo. A che titolo e per farci cosa non è dato comprendere. Molte associazioni della città sono già state messe in crisi per il rincaro dei costi degli spazi concessi dal Comune. E tante non sono riuscite a tenere aperte le porte ai cittadini. Così però si sgretola, senza un minimo di visione, un tessuto sociale che svolge una funzione fondamentale e di questo passo non ci sarà più un posto dove incontrarsi”.
Non mi trovo in accordo con il Sig Sindaco, nonostante l’ho votato,per la questione Carducci.ovvio io non so tutte le questioni che lo hanno portato a questo,bisogna comunque e sempre ascoltare tue le due campane.