(ANSA) – ANTAKYA, 06 FEB – Ricorre oggi il primo anniversario del terremoto che il 6 febbraio del 2023 ha colpito una vasta area del sud est della Turchia e alcune zone della Siria settentrionale. Le autorità di Ankara hanno recentemente aggiornato il bilancio delle vittime del sisma, nelle 11 province colpite nel sud est anatolico, portandolo a 53.537, con oltre 107mila feriti, mentre in Siria, dove il terremoto ha colpito il nord est del Paese, già interessato dalla guerra in corso dal 2011, si stima che siano morte tre le 5000 e le 8000 persone e ne siano rimaste ferite circa 14mila. La prima scossa, di magnitudo 7,8, si verificò alle 4:17 ora locale (le 2:17 in Italia) ed ebbe come epicentro una località tra la provincia di Gaziantep e Kahramanmaras, mentre alle 13:24 ora locale (le 11:24 in Italia) un’altra violenta scossa, di magnitudo 7,5, si è abbattuta sempre nel sud est anatolico. In Turchia, oltre 227mila edifici sono stati completamente distrutti o gravemente danneggiati dal terremoto e, secondo recenti dichiarazioni del ministro dell’Interno Ali Yerlikaya, circa 3,5 milioni di persone si sono ritrovate sfollate subito dopo il sisma e, da allora, 691mila hanno vissuto in container allestiti in campi nelle zone terremotate. Secondo media turchi, al momento il governo guidato dal presidente Recep Tayyip Erdogan è riuscito a completare la costruzione di 7.275 nuove case per la popolazione colpita dal sisma mentre nei mesi immediatamente dopo il terremoto era stato promesso che entro un anno sarebbero state costruite oltre 300mila nuove abitazioni. Visitando le zone terremotate nei giorni scorsi, Erdogan ha promesso che entro la fine del 2024 sarà completata la costruzione di circa 200mila nuove abitazioni. Il capo di Stato turco ha dichiarato in più occasioni che i danni provocati dal terremoto equivalgono a oltre 104 miliardi di dollari. (ANSA).