(ANSA) – ROMA, 06 FEB – I combattenti curdi sostenuti dagli Stati Uniti in Siria hanno liberato una donna yazida detenuta per dieci anni dai combattenti dell’Isis che l’hanno violentata e costretta a sposare estremisti. Lo riporta il Guardian. La donna, 24 anni, è stata salvata insieme ai due figli durante un’operazione di sicurezza da parte dei combattenti curdi nel campo siriano di al-Hawl, che ospita decine di migliaia di persone, per lo più mogli e figli dei combattenti dello Stato islamico. La giovane, originaria del villaggio di Hardan, nel cuore della zona yazida di Sinjar in Iraq, è stata rapita dall’Isis durante i massacri commessi nel 2014, durante i quali furono uccisi migliaia di uomini e rapite molte donne e adolescenti tenute come schiave del sesso. "Hanno distrutto la mia vita. Sono stata venduta e comprata come una pecora", ha detto la donna, aggiungendo che a un certo punto si trovava con altre sei donne nella casa di un uomo anziano di nome Abu Jaafar, che la picchiava se lei lo rifiutava. "Le donne che resistevano allo stupro venivano uccise", ha raccontato. (ANSA).