(ANSA) – ROMA, 05 FEB – Ilaria Salis "resterà in cella ad oltranza" in Ungheria, forse fino alla fine del processo. Dopo giorni di moderato ottimismo, per Roberto Salis, il padre della 39enne antifascista, gli incontri a Roma con i ministri Tajani e Nordio si chiudono con un carico di delusione che non avrebbe immaginato. "Non possiamo interferire nel procedimento e nello status di libertà dell’indagato", sono le considerazioni dei ministri di Esteri e Giustizia, dunque nessuna esplicita richiesta sarà avanzata – come invocato dagli avvocati dell’insegnante milanese – da parte del governo per i domiciliari, né in Italia, né in ambasciata a Budapest. Così come non sarà prodotta alcuna nota che fornisca garanzie sull’applicazione delle misure cautelari nel nostro Paese. "È andata molto peggio di quanto ci aspettassimo, non vediamo nessuna azione che possa alleviare la situazione di mia figlia. Siamo stati lasciati soli. Quanto che abbiamo chiesto ci è stato negato. Credo che mia figlia resterà ancora per molto tempo in carcere e la vedremo ancora in catene ai processi", spiega Roberto Salis. (ANSA).