Agguerriti alla guida ai loro trattori. “Senza l’agricoltura il mondo si ferma” urlano gli agricoltori. “Tanti sacrifici per quale futuro?” si domandano. Suonano clacson, si infilano nel traffico con i loro mezzi pesanti e fanno sventolare le bandiere dell’Italia perché tra le loro richieste c’è anche quella di tutelare il made in Italy e le eccellenze che loro stessi producono.
Quaranta trattori in corteo per protestare contro la Pac, la politica agricola comune dell’Unione Europea. La manifestazione è partita da Lomazzo, ha percorso la provinciale fino a Cermenate per poi tornare indietro fino a Cirimido e di nuovo a Lomazzo. Qui gli agricoltori si sono raccolti per spiegare le loro ragioni.
“L’Europa ci impone di lasciare vuoto il 4% dei nostri campi – afferma un coltivatore – Noi non vogliamo lasciare incolta la nostra terra anche perché noi italiani importiamo più del 55% dei cereali dagli altri Paesi. E adesso loro ci vogliono obbligare a lasciare i campi incolti. Non ha senso”. “In queste condizioni non si riesce più a lavorare – gli fa eco un altro – facciamo tanti sacrifici per nulla” spiegando che al momento riesce solo ad andare in pari tra costi e ricavi.
Una manifestante mostra un fantoccio attaccato al suo trattore. È vestito di bianco e sulla maglia porta la scritta “agricoltori disperati”. “Noi siamo così – dice la coltivatrice – perché i costi di produzione sono sempre più elevati e i nostri prodotti portano invece ricavi bassissimi”.
La stessa disperazione che ha fatto scattare la protesta a inizio gennaio in diversi paesi europei come Germania e Francia. E poi ora da qualche settimana anche in Italia. Si scagliano contro i cibi sintetici e chiedono maggiori tutele dal governo, perché devono fare i conti con i continui aumenti dei costi
“Continua ad aumentare tutto: i mangimi, i concimi, il gasolio e anche le medicine per gli animali” spiega un allevatore. Nella sua azienda agricola produce latte. “Un litro di latte ci viene pagato 48 centesimi e poi viene rivenduto anche a 2 euro al litro. Non è giusto”. “Queste condizioni ci spaventano. Non ci permettono di investire e pensare al nostro futuro” dice un giovane agricoltore.
Nonostante il traffico rallentato, a sostenere la protesta degli agricoltori anche tanti automobilisti. E poi la visita dell’eurodeputata della Lega Silvia Sardone, che ha espresso solidarietà ai coltivatori. “Condivido le loro battaglie – dice l’europarlamentare – l’Europa ha avuto nei loro confronti comportamenti sbagliati. Io invece credo nella valorizzazione delle nostre eccellenze e credo che i nostri coltivatori vadano ringraziati per i loro prodotti di eccellenza”. Poi la sua promessa. Porterà una delegazione degli agricoltori comaschi a Bruxelles al Parlamento europeo per portare avanti le loro istanze e la loro protesta.