(ANSA) – MILANO, 04 FEB – "Sono stanco morto ma non c’è dubbio che continuo a combattere. Io non mollo": così all’ANSA Roberto Salis, il padre di Ilaria, la militante antifascista in carcere da quasi un anno a Budapest con l’accusa di aver aggredito due militanti di estrema destra. Domani Salis sarà a Roma con i suoi legali per incontrare i ministri Antonio Tajani e Carlo Nordio e si dice "fiducioso che ci possano essere passi avanti. Sono anche fiducioso che questa risonanza che ha assunto questo caso sia un’opportunità per tutti per fare meglio in futuro. Io credo sia una grande opportunità anche per l’Ungheria, anche per Orban". Per quanto riguarda la possibilità che vengano chiesti i domiciliari in Ungheria – come chiede Tajani – o in Italia – come intendono fare i legali di Salis – il padre dell’attivista milanese spiega che "sono tutte chiacchiere, non c’è nulla di definitivo. Adesso lasciamo lavorare tutti, c’è gente che sta lavorando alacramente ed è giusto che lo facciano serenamente". (ANSA).