Economia lombarda, peggiorano le prospettive di crescita. Maglia nera a Como per l’export. Segnali positivi arrivano dal turismo. In ripresa anche i settori meccanica e moda. Sono i dati elaborati da CNA Lombardia nel Primo Focus sull’andamento dell’economia regionale, realizzato dal Centro Studi Sintesi.
Dopo il biennio 2021-2022, contrassegnato da un progresso significativo dell’export della Lombardia, i dati di gennaio-settembre dello scorso anno indicano una debole crescita rispetto all’anno precedente (+1,6%). Como tra le province peggiori in Lombardia con -0,6%. Performance positive rispetto al 2022 per meccanica (+6,5%), moda (+6,8%) e agroalimentare (+7,8%), mentre il valore delle esportazioni nella metallurgia (-6,5%), nella chimica-gomma-plastica (-3,9%) e nel sistema casa (-1,3%) evidenzia contrazioni significative.
“In generale, potremmo parlare di una situazione economica di tiepida crescita con performance abbastanza positive molto settorialmente concentrate – afferma Pasquale Diodato, Presidente di CNA Lario Brianza – Bene i servizi, il commercio, alberghi e ristoranti, bene soprattutto il turismo. Sono questi i settori che permettono all’economia regionale di segnare 76 mila occupati in più a fine 2023 rispetto al 2022”.
Ancora una volta a pesare sulla crescita di tutti gli indicatori è l’inflazione: dal 2021 a oggi in Lombardia i prezzi sono aumentati del 13,7%. A livello territoriale a risentirne maggiormente è stata Milano (+6%) e Varese (+5,9%). A Como l’aumento ha superato i cinque punti percentuali.
“L’inflazione sta rallentando la sua corsa ma non dimentichiamo che sommando 2022 e 2023 siamo al +13,2% in due anni – sottolinea Diodato – A guidare questa tendenza soprattutto alimentari e bevande, servizi ricettivi e ristorazione (settori in positiva crescita). Siamo preoccupati per la fiducia e la propensione a investimenti e consumi”.
Anche le imprese artigiane della Lombardia, che rappresentano il 28,6% delle imprese totali, non stanno attraversando un periodo estremamente florido: a dicembre dello scorso anno, infatti, sono calate di oltre 2000 unità rispetto a settembre. Inoltre tra il 2019 e il 2023 il numero di imprese artigiane è diminuito di oltre 9.100 unità.