Elettrificazione della linea Como-Lecco, tempi e costi non solo aumentati ma sempre più incerti. Lo si evince dalla seduta di commissione con in Regione dello scorso 25 gennaio. Presente per fare il punto sullo stato di attuazione degli investimenti Rfi (Rete Ferroviaria Italiana).
Partendo dai tempi, dove si gioca la partita più dura, nel report fornito da Rfi si legge che l’attivazione – quindi il funzionamento della linea – è previsto dal 2026 per fasi. Nell’ultimo cronoprogramma fornito da Regione invece il 30 giugno 2026 sarebbe dovuta essere la data di fine. Andando avanti nel documento discusso in commissione poi viene chiarito che la data indicata “è in corso di consolidamento a valle dello stralcio del progetto Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza)”. Tradotto: l’elettrificazione della linea non è più inserita tra i progetti del Pnrr, ed è quindi in corso la rimodulazione delle risorse disponibili per l’assegnazione ai vari progetti.
Secondo capitolo quello relativo ai costi. La spesa complessiva ammontava, stando ancora una volta all’ultimo cronoprogramma fornito da Regione, a 80 milioni di euro. Gli aumenti legati alle materie prime degli ultimi anni hanno fatto impennare i costi. Anche in questo caso dall’ufficio stampa di Rfi fanno sapere che “gli 80 milioni di euro coprono esclusivamente il primo lotto tra Albate e Molteno, per il secondo lotto occorre trovare ulteriori risorse”. Dove, come e quando non vengono però chiariti. Inoltre il costo dell’intera operazione viene indicato in 140 milioni di euro.
Al momento dunque sono molti gli interrogativi senza risposta. Resta l’incognita su quando partiranno i lavori per elettrificare la linea Como-Lecco e quando saranno terminati e ancora su come trovare i fondi necessari per la realizzazione.